Giovedì, 25 Gennaio 2024 18:14

Intervista a Marlen Kazani insegnante accompagnatore tirocinanti Erasmus+ della "Shkolla e Mesme Hoteleri Turizem" di Tirana.

Progetto Vet to Vet – Capacity Building"

 

Marlen Kazani è un insegnante di cucina quarantenne che ha accompagnato per una parte del loro percorso, gli 11 ragazzi frequentanti il 4°anno dei corsi di cucina, sala bar e reception della Shkolla e Mesme Hoteleri Turizem di Tirana (Albania) partner con Apro International nell’ambito del progetto Vet to Vet di cui Apro è capofila. Parla un italiano pressocchè perfetto. Sono ragazzi fra i 17 e 18 anni che nel modello scolastico albanese conseguono la maturità al termine della classe quarta e possono dunque iscriversi ai corsi universitari.

Il loro è un Erasmus+ di un mese in bar, ristoranti ed enoteche di Alba

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Non è la prima volta che vieni in Italia, vero?

Sorride.

-Figurati! Ho lavorato una decina di anni in alcune delle migliori strutture alberghiere e in ristoranti della costa romagnola.

I ragazzi che accompagni invece l’italiano non lo parlano, usano l’inglese.

-Io appartengo ad una generazione precedente, che ha visto nell’Italia un posto tradizionalmente affine, mentre loro usano l’inglese perché più internazionale e più utilizzato nel mondo social. Sono ragazzi molto bravi e i titolari delle strutture di Alba dove stanno svolgendo il loro incarico me lo hanno confermato. Sono giovani con mentalità aperta che fanno un’esperienza importante, molto formativa.

Cosa pensi di Alba e del suo territorio? Che impatto hai avuto con la città?

Sapevo che Alba è una cittadina con poco più di trentamila abitanti e a dire il vero, non mi aspettavo fosse un luogo così vivo e turistico. Non avevo fatto i conti con il vino, con i tartufi, con questo periodo di Fiera e mi ha sorpreso il numero di visitatori stranieri che vengono a conoscere le Langhe e il Roero. Ho notato una notevole presenza di anziani, pochi giovani, ma forse è solo una mia impressione.

Un punto debole?

I trasporti. I ragazzi senza un’automobile non possono visitare i bellissimi borghi del territorio e questo è un peccato. Muoversi con le biciclette non è facile e non c’è quasi nessun trasporto in bus.

Punti di forza invece?

La gastronomia e l’accoglienza.

Cosa pensi di Apro International?

Che è una realtà davvero ben strutturata e organizzata. Si vede che hanno esperienza nel gestire ogni dettaglio dei progetti, sanno quel che fanno e lo fanno con passione: mettono sempre al centro le persone.

E i ragazzi cosa pensano dei loro attuali datori di lavoro?

Non ho riscontrato alcun problema, sono tutti molto soddisfatti. Ritorneranno in Albania con un bagaglio di esperienza che gli servirà senz’altro.

 

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